Perché tante persone da tutta Italia stanno commentando i link delle maggiori testate con nozioni prese a caso da wikipedia? Si tratta di quello che in molti hanno definito wikibombing.
Tutto ha avuto inizio pochi giorni fa con gli articoli riguardanti la first lady di Francia Brigitte Trogneux, moglie del neo presidente Emmanuel Macron. I giornali hanno riportato la notizia sottolineando la notevole differenza di età tra i due sposi, che vede la Trogneux di 24 anni più grande del marito, suo ex studente di teatro, che è tra l’altro la stessa differenza di età che intercorre tra Donald Trump e sua moglie Melania. L’indignazione ha superato i confini dei soliti post irritati dando vita proprio al wikibombing.
Il famoso “popolo del web” sta dimostrando la propria insofferenza verso i titoli così detti clickbait, ovvero acchiappa-click. È una cosa che si può tollerare per le riviste di settore, i blog o i portali di gossip ma ormai la gente si è stancata di osservare impotente il declino dell’informazione ufficiale online. È sufficiente comprare un quotidiano cartaceo e confrontare la rispettiva pagina social per constatare come le testate istituzionali stiano scadendo in un tipo di comunicazione online che non si addice a un mezzo d’informazione ufficiale.
E così, nel tentativo di “alzare il livello della conversazione” si va giù di biografie di scienziati, testi di poesie, dimostrazioni di teorie matematiche, ricette di cucina, definizioni, storie e quant’altro è possibile trovare su wikipedia. Il wikibombing è poi esploso nei commenti alla proposta di matrimonio di Fedez a Chiara Ferragni e tutte le notizie correlate alla coppia super-social, per arrivare a tutti gli articoli che non sono definibili “notizie” o dai titoli ingannevoli e, appunto, acchiappaclick: lo scherzo a un neosposino, l’articolo “Perché incontri qualcuno quando meno te l’aspetti”, i consigli su come mettere a letto i figli e la storia d’amore tra Pamela Anderson e Julian Assange.
L’intento è quantomeno nobile, ma sull’efficacia potremmo discuterne. Certo ora le testate potranno fare un conto di quanti commenti wikibombing ricevono rispetto a quanti click ha generato un articolo per capire se è il caso di rimettersi in carreggiata o se invece il clickbait paga lo stesso. Però riempire di commenti un articolo ritenuto inutile non fa altro che aumentarne la visibilità, insomma potrebbe essere un’arma a doppio taglio.