Basta scaricare l’App Google Arts&Culture (Android/iOS) sul tuo smartphone ed accedere a Art Selfie, farti una fotografia e in pochi secondi vederla affiancata un’opera d’arte che ti somiglia.
Il ritratto, scelto grazie ad un’alta percentuale di “matching”, cioè di coincidenza, fra i tuoi lineamenti e quelli dell’opera d’arte, proviene direttamente dallo sterminato archivio del Google Arts & Culture, lo spazio online di Big G che digitalizza le opere d’arte di migliaia di musei del mondo ed è parte di un progetto di promozione culturale volto ad avvicinare le persone all’arte
LA TECNOLOGIA UTILIZZATA
La funzione era già disponibile da diversi mesi negli Stati Uniti, dove è stata scaricata più di 78 milioni di volte. Un vero successo la cui versione beta è riuscita a stregare superstar del calibro di Jimmy Kimmel ed Ellen DeGeneres. In Italia è disponibile sia per Android che per iOS scaricando Google Arts & Culture. La tecnologia utilizzata da Art Selfie è un riconoscimento facciale basato sulle soluzioni di machine learning. La precisione non è assoluta ma le coincidenze sono straordinarie. Noi di Sinapps l’abbiamo provata e anche cambiando espressione e angolatura, Art Selfie è capace di individuare una coincidenza immediatamente individuabile.
CURIOSITÀ
650 istituzioni di tutto il mondo sono state coinvolte nel progetto al fine di raccogliere decine di migliaia di opere d’arte per aggiungere possibilità di matching agli utenti. Le previsioni atmosferiche prevedono l’arrivo a breve della “Art Selfie mania” proveniente dall’America che ha già portato al download dell’App da parte di 78 milioni di persone.
TANTO DIVERTIMENTO MA..
“Insieme ai nostri musei partner cerchiamo costantemente nuovi modi per consentire alle persone di interagire con l’arte e scoprirne aspetti inediti – afferma Michelle Luo, product manager della piattaforma– con lo stesso spirito, Art selfie comparirà come opzione in Google Lens, ovviamente quando si sarà di fronte a un’opera d’arte”. L’iniziativa di Google dunque vuole rendere l’arte più accessibile per tutti, magari facendo nascere l’interesse per artisti sconosciuti o per una determinata corrente artistica e allo stesso tempo mostrare le potenzialità degli algoritmi di machine vision fin qui sviluppati.